Una amica del
gruppo over50 mi parla di Pino; la sua villa con giardino, in una via dei Parioli,
è aperta per dibattiti a tema tutti i
sabato sera, una specie di Speakers’ Corner romano.
E’
praticamente sicuro che ne usciremo con nuove amicizie!
Ci presentiamo
in quattro all’evento della prima settimana di agosto, sappiamo che i gruppi
non sono ben visti perché il confronto con gli altri deve mettere al centro l’individuo,
quindi faremo finta di non conoscerci.
La buona
educazione richiede che si porti qualcosa da mangiare, tramezzini, bevande
analcoliche, pizza, pasticcini. Il padrone di casa mette a disposizione l’ambiente
e garantisce il regolare svolgimento dell’evento facendo da moderatore nella
discussione.
All’ora di
inizio siamo una ventina di persone, di tutte le età, con una leggera
prevalenza di donne.
I
partecipanti propongono diversi temi sull’incontro e la conoscenza degli altri,
scegliamo a maggioranza di parlare delle “aspettative”.
Un tipo
barbuto, con la giacca bisunta, comincia a illustrare i comportamenti e
condizionamenti dell’uomo dell’antica Grecia; alcuni partecipanti alzano gli occhi
al cielo, forse hanno già sentito in precedenti occasioni i riferimenti ai
greci e ne hanno le scatole piene.
Dopo 5
minuti Pino ringrazia il “professore” e passa la parola a Rosa, una delle amiche
con cui sono arrivato; ci racconta del suo spasimante che incontra tutti i
mercoledì, lui le ha detto che è l’unico giorno che può dedicarle senza che lo
sappia la moglie; Rosa è tormentata, vorrebbe un rapporto diverso e non riesce né
a farglielo capire né a distaccarsene.
Massimiliano,
un quarantenne con un completo nero dal look elegante e ricercato, inizia ad affrontare il tema proposto da una prospettiva
insolita; sostiene che oggi è il genere femminile a condizionare ogni aspetto
sociale, andando regolarmente a sopraffare l’individuo di sesso maschile.
Ci
pone interrogativi su quella forza oscura e occulta che paralizza
psicologicamente gli uomini impedendo loro di prendere consapevolezza della loro
condizione di subalternità al “femminile” nell’attuale contesto storico e
sociale.
Alcune delle
donne che lo ascoltano si dimostrano visibilmente infastidite, gli dicono che sta
“sparando cazzate”, ricordano fatti
di cronaca recenti nei quali è evidente il machismo e la discriminazione delle donne.
Il padrone
di casa ha qualche difficoltà a calmare gli animi, cerca di riportare la
conversazione sull’argomento principale, evitando eclatanti divagazioni.
E’ il mio
turno, non so cosa dire, non sono mai stato un filosofo né un grande oratore; a
differenza di altri non parlo per sentire l’eco della mia voce, né per
convincere qualcuno delle mie opinioni; lascio affiorare i pensieri sul tema e
racconto di un recente viaggio di 150 km, col traffico e col caldo torrido, per
raggiungere Sara nella località dove si trova in vacanza e portarla a cena in riva al mare; quando ci sediamo e iniziamo a
mangiare lei mi rimprovera per non averle riempito il bicchiere, di non aver notato
il suo nuovo taglio di capelli. Concludo il mio racconto e le esternazioni dei
miei pensieri con la frase di Troisi “pensavo fosse amore, invece era un calesse”.
Si
susseguono altri interventi e dopo un paio d’ore terminiamo questa fase; ci
dedichiamo prima al buffet poi alla successiva fase di confronto a gruppi ristretti e socializzazione.
Massimiliano
si avvicina a Rosa, le dice che comprende molto bene il suo disagio, vorrebbe
esserle vicino; non vede in lei una donna prevaricatrice, ma un animo gentile.
Mi raggiunge una signora quarantenne, un po’ cicciottella e sorridente; commenta il
mio racconto dicendomi che certamente “lei” non ricambiava il mio sentimento profondo; sostiene che queste
cose sono all’ordine del giorno, ne ha viste e vissute tante di situazioni
simili .. non capisco bene se ci sta provando, vuole apparire interessante e comprensiva, forse dovrei dirle qualcosa di
intelligente e spiritoso.
Dopo dieci
minuti di sguardi e sorrisi mi lascia il suo recapito telefonico, spera di rivedermi
presto, mi dice di chiamarla giovedì!
La saluto
con entusiasmo e mi allontano, poi guardo il biglietto che mi ha lasciato:
Dottoressa xxxx xxxxx telefono: 333 xxxxxxx
Psicoterapeuta a orientamento
cognitivo comportamentale
Riceve
per appuntamento tutti i giovedì presso il suo studio di Via xxxx a Roma
Che delusione
stasera da Pino!