La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto!

sabato 30 giugno 2012

Italia - Germania

Dai, stasera andiamo a vedere il Colosseo di notte! Ho letto dell'iniziativa "La luna sul Colosseo", ci saranno visite guidate anche nei sotterranei, lì farà sicuramente fresco!
Accetto con entusiasmo la proposta di Renata, senza ricordare che stasera è la grande notte di Italia - Germania, semifinale dei campionati europei di calcio 2012.
La andrò a prendere alle 20:30, appena fuori Roma, sulla Nomentana.
Esco di casa all 19:30, mi muovo sempre con largo anticipo, e dopo un paio di minuti mi chiama per spostare di 15 minuti l'appuntamento. Solo in quel momento mi rendo conto che non vedrò la partita, ma in fondo preferisco il Colosseo.

Sembrerà strano ma da anni sono disgustato dallo sport, dall'ambiente corrotto, dalla stupidità di tanti tifosi sempre pronti a condannare o a perdonare il personaggio di turno; inoltre la droga del tifo e dell'orgoglio nazionale ci viene propinata con attenzione in dosi massicce per farci dimenticare lo spread, le iniquità, l'IMU, la riforma delle pensioni, il mondo del lavoro e le vessazioni di uno stato sempre più distante dallle persone.

Visto il rinvio nell'appuntamento mi fermo un momento in un centro commerciale, al fresco. Entro da IKEA, tutto è perfetto, poche persone, i dipendenti sono disponibili, nessuna fila alle casse. Comprendo solo un pò di minuti più tardi che questa situazione è dovuta alla partita, chi si sognerebbe mai di andare in un centro commerciale un'ora prima del grande avvenimento?
Scelgo di acquistare un paio di cuscini e, dopo aver pagato, mi fermo a chiacchierare con una cassiera gentile e sorridente; vorrei sapere qualcosa di più di lei, della sua vita, chi sa se si ricorderà di me se tornassi domani o dopodomani, in condizioni di normale affollamento?

Riparto e mi immetto sul raccordo; qui la situazione è molto diversa. Migliaia di automobilisti sono determinati a rientrare ad ogni costo entro l'ora di inizio dell'evento; è una lotta all'ultimo sangue, nella quale sono consentite scorrettezze, imprudenze, finte, trabocchetti, infrazioni al codice stradale nel tentativo di guadagnare qualche metro per essere presenti al calcio di avvio partita. 

Nonostante il traffico arrivo puntuale all'appuntamento delle 20:45; Renata risponde al citofono dicendomi che sta per entrare nella doccia e scenderà tra cinque minuti; so molto bene che l'attesa sarà un bel pò più lunga, quindi parcheggio con i finestrini spalancati sotto un alberello e mi metto ad osservare i dintorni, rimanendo seduto in auto.

Due signori escono con aria particolarmente contrariata dai palazzi limitrofi con i loro cani, colpevoli di aver scelto proprio quel momento per espletare le loro esigenze fisiologiche.

Mi guardano con diffidenza, come è possibile che qualcuno sia seduto da solo in auto a guardare il cielo in un momento come questo, senza autoradio a tutto volume?  Solo un depravato o un ladro può andare in giro a quest'ora senza un valido motivo.
 I loro cani cominciano a girare attorno alla vettura alla ricerca della ruota migliore; con un ghigno di soddisfazione li lasciano sciolti e liberi di decidere.

Mi sento un pò a disagio, comprendo la loro diffidenza, forse dovrei spiegare che non ho l'autoradio e che non mi trovo lì sotto per spiare le  loro abitazioni o le figlie adolescenti, ho solo un appuntamento!

Finalmente lei mi raggiunge, mettendo in fuga ogni incomprensione.

Ci rechiamo in una gelateria in zona; la sala è completamente vuota perchè il maxi schermo è posizionato nello spazio pizzeria, nel locale attiguo;  anche se a distanza ora riesco a seguire facilmente la partita.

Il gelato è veramente buono, ma ora dobbiamo sbrigarci per riuscire a raggiungere il Colosseo e partecipare all'ultima visita guidata della serata.

Vado alla cassa e chiedo quanto devo pagare. Il cassiere mi risponde "Due a Zero!! Balotelliiiii, me dia 6 euro!!"
Mi rendo conto che ha sbagliato, mi sta facendo pagare solo un gelato ma non voglio interrompere il suo momento d'estasi, costringerlo a pensare e rifare i conti .. lui si dimentica di battere lo scontrino, sorride, mette via i soldi, mi ringrazia e ci saluta.
 

giovedì 21 giugno 2012

La moglie lo lascia

Ripreso da internet, fonte Express News

La moglie scrive:
 
Caro marito, ti scrivo questa lettera per dirti che ti lascio per qualcosa di meglio. Sono stata una brava moglie per te per sette anni e non devo dimostrartelo. Queste due ultime settimane sono state un inferno. Il tuo capo mi ha chiamato per dirmi che oggi ti sei licenziato e questa e’ stata solo la tua ultima cazzata.
La settimana scorsa sei tornato a casa e non hai notato che ero stata a farmi i capelli e le unghie, che avevo cucinato il tuo piatto preferito ed indossavo una nuova marca di lingerie. Sei tornato a casa e hai mangiato in due minuti, e poi sei andato subito a dormire dopo aver guardato la partita. Non mi dici più che mi ami, non mi tocchi più. Che tu mi stia prendendo in giro o non mi ami più, qualsiasi cosa sia, io ti lascio.
Buona fortuna!
Firmato: la tua ex moglie
P.s.: se stai cercando di trovarmi, non farlo: tuo fratello e io stiamo andando a vivere a Rimini insieme


Il marito risponde:

Cara ex moglie, niente ha riempito la mia giornata come il ricevere la tua lettera. E’ vero che io e te siamo stati sposati per sette anni, sebbene l’ ideale di brava moglie, a patto che esista, sia molto lontano da quello che tu sei stata. Guardo lo sport così, tanto per cercare di affogarci i tuoi continui rimproveri.
Va così male che non può funzionare.
Ho notato quando ti sei tagliata tutti i capelli la scorsa settimana, e la prima cosa che ho pensato e’ stata: “sembri un uomo!”. Mia madre mi ha insegnato a non dire nulla se non si può dire niente di carino. Hai cucinato il mio piatto preferito, ma forse ti sei confusa con mio fratello, perchè ho smesso di mangiare maiale sedici anni fa.
Sono andato a dormire quando tu indossavi quella nuova lingerie perché l’ etichetta del prezzo era ancora attaccata: ho pregato fosse solo una coincidenza il fatto di aver prestato a mio fratello 50 euro l’ altro giorno e che la tua lingerie costasse 49,99 euro.
Nonostante tutto questo, ti amavo ancora e sentivo che potevamo uscirne. 
 
Così quando ho scoperto che avevo vinto alla lotteria 10 milioni di euro, mi sono licenziato e ho comprato due biglietti per la Giamaica. Ma quando sono tornato tu te ne eri andata.
Penso che ogni cosa succeda per una precisa ragione. Spero tu abbia la vita piena che hai sempre voluto. 
Il mio avvocato ha detto, vista la lettera che hai scritto, che non avrai un centesimo da me.

Abbi cura di te!
Firmato: ricco come il demonio e libero 
P.s.: non so se te l’ ho mai detto ma mio fratello, prima di chiamarsi Carlo.. Si chiamava Carla: spero che questo non sia un problema.

mercoledì 20 giugno 2012

Mondi virtuali: Second Life


Se ve lo siete perso … il progetto "Second Life" ha coinvolto milioni di utenti in tutto il mondo, il fenomeno  sembra essersi esaurito, molti parlano di un flop colossale anche se esiste una comunità italiana molto attiva. 
Moltissimi psicologi in tutto il mondo lo hanno utilizzato come laboratorio e hanno parlato di pericoli ma anche di enormi opportunità.  Cosa ci aspetta nei prossimi anni?

(fonte Wikipedia)
Second Life è un mondo virtuale lanciato nel giugno del 2003 dalla società americana  LindenLab e nasce dalla visione del fondatore, il fisico Philip Rosedale.
Un programma client per PC gratuito chiamato Second Life Viewer permette agli utenti, rappresentati da avatar di interagire gli uni con gli altri. 
I residenti possono esplorare, socializzare, incontrare altri residenti e gestire attività di gruppo o individuali, creare partnership, sposarsi, realizzare progetti, teletrasportarsi nel passato (Medioevo) e viaggiare attraverso le isole e le terre che formano il mondo virtuale, i cui dati digitali sono immagazzinati in una griglia di server a San Francisco.
 
Il sistema fornisce ai suoi utenti (definiti "residenti") gli strumenti per aggiungere e creare nel "mondo virtuale" di Second Life nuovi contenuti grafici: oggetti, paesaggi, forme dei personaggi, contenuti audiovisivi, servizi, ecc. 
La peculiarità del mondo di Second Life è quella di lasciare agli utenti la libertà di usufruire dei diritti d'autore sugli oggetti che essi creano, che possono essere venduti e scambiati tra i "residenti" utilizzando una moneta virtuale (il Linden Dollar) che può essere convertito in veri dollari statunitensi e anche in euro dando vita ad un'economia interna continuamente monitorata.

In altre parole, se non avete capito nulla ..

Entri in un sito che sembra come gli altri; dà l’idea di un gioco di ruolo o di una chat molto evoluta, ma si rivela ben presto come un diabolico sistema molto complesso e potente, dall’ampiezza infinita, capace di procurare emozioni, dipendenza e distorsione della realtà; ha segnato una fase evolutiva storica di internet.
Ti puoi iscrivere, poi creare un “avatar” (cioè un alter ego, un piccolo pupazzo tridimensionale certamente molto più bello di come sei mai stato) che puoi guidare e far muovere in vari ambienti virtuali, dove puoi interagire con altri “avatar”. Questi ambienti, situazioni e personaggi però, possono diventare a volte, per chi li vive, più che reali; e questo con tutte le contraddizioni che ne conseguono molto difficili da gestire.






Massa Carrara, 20 ago. - Si 'prostituisce' su Second Life, il marito la scopre e chiede la separazione

Un uomo ha lasciato la moglie, dopo aver scoperto che lei si prostituiva, virtualmente, all'interno di Second Life, la piattaforma cibernetica che permette di costruirsi un'esistenza parallela a quella reale. Ma al marito la scoperta è bastata per decidere di chiudere la relazione.
Protagonisti della vicenda, raccontata oggi sulle pagine locali de 'Il Tirreno', è una coppia di quarantenni di Massa (Massa Carrara), sposati da 15 anni, che abitano in città e che ora sono finiti dall'avvocato perché l'uomo vuole separarsi dopo quanto ha scoperto.
La moglie, dipendente pubblico, ingenuamente ha deciso di chiamare il personaggio virtuale con nome e cognome vero e l'uomo per caso ha scoperto tutto.
Il martito stava visitando 'Second Life' con un amico che, per fargli conoscere tutte le opportunità che questo gioco offre, gli ha mostrato come era possibile anche fare sesso cibernetico con escort di lusso. Tutto questo solo accendendo il computer. L'uomo, all'inizio divertito da tutta la situazione, ha improvvisamente cambiato espressione quando ha scoperto che la prostituta con cui il suo compagno di gioco iniziava ad avere i primi approcci sessuali, aveva lo stesso identico nome e cognome di sua moglie.
Il 40enne massese è corso a casa e ha trovato la moglie ancora davanti al computer mentre era impegnata con altri clienti virtuali. La donna ha allora provato a spiegare al marito infuriato che quello non poteva essere considerato un tradimento ma alla fine della discussione lui ha preferito andare a dormire a casa dei suoi genitori. La decisione del marito è stata quella di cercare un avvocato per avviare subito la pratica di separazione. Lei si è giustificata dicendo che fare sesso virtuale non è tradimento.


e, per non parlare sempre di sesso leggiamo anche le buone notizie, fonte
Sito ABC News: Asperger's Therapy Hits Second Life

Second Life, un ambiente a forte valenza interattiva, si è dimostrato una terapia efficace per chi è affetto da sindrome di Asperger (variante dell’autismo caratterizzata da difficoltà di ordine sociale, e allo stesso tempo, spiccate capacità di apprendimento).

Grazie a Second life, un gruppo di ricercatori del Dallas Center for Brain Health da tempo utilizza questo ambiente a forte valenza interattiva, per svolgere esercizi come, simulazioni di colloqui di lavoro, di incontri con avatar di uno psichiatra o terapeuta che si aggirano per l’isola, etc.
Tutto al fine di educare i pazienti a superare gli abituali scogli emotivi, spostando l'applicazione delle azioni che dovrebbero essere reali, sul mondo virtuale, per poter in seguito affrontare le stesse nel mondo reale.

lunedì 18 giugno 2012

Affittacamere


Un figlio di 20 anni e una figlia di 25;  lui innamoratissimo, vive una storia con una coetanea e spesso si dimentica di tornare a casa; come un gatto randagio si presenta ogni tanto alla ricerca di abiti puliti e stirati e di qualche euro; Maria, la più grande, è sempre all’università o a teatro ad aiutare per l’ambientazione di qualche recita; ha un aspetto anoressico, si dimentica di mangiare e di dormire e torna a tarda notte per rifocillarsi e recuperare un po’ di riposo.
Camelia, la loro madre, sente un gran peso sulle sue spalle da quando è rimasta vedova; vorrebbe imporre delle regole ma entrambi sono lontani anni luce, non riesce più ad essere presa in considerazione.
Sono quasi tre anni che la conosco; ogni tanto le dò un passaggio quando ci rechiamo al gruppo di burraco; lei abita a  pochi km da casa mia, la accompagno volentieri, sono di strada.
Col passare del tempo siamo diventati buoni amici; le ho raccontato dei miei problemi con quella pazza di Paola, ancora penso a lei; ne abbiamo riso un po’ insieme, mi ha ascoltato quando ero depresso, ha provato a darmi dei buoni consigli su come la pensano le donne, sulle verità da non dire, sulle attenzioni e sulle premure da riservare ad una compagna.
Soffre frequentemente di emicrania ma non prende farmaci per alleviare i sintomi, resiste per giorni fino a quando il dolore scompare, rinunciando a una vita sociale soddisfacente; le capita spesso  di disdire appuntamenti all’ultimo momento perché pensa di non farcela a uscire di casa nelle condizioni in cui si trova.

Col suo aspetto magro e un po’ trasandato  sembra uscire da un film del ‘68, non cerca di valorizzarsi  con un trucco delicato o con abiti che la renderebbero un tipo interessante, quasi intellettuale; guida una automobile “scarrufata” color verde ramarro, i freni fanno fischi e gemiti, il motore zoppica e sembra starnutire ogni tanto, i fari si accendono quando non piove e sotto il sedile lato passeggero puoi trovare una mela o un pomodoro caduti dalla busta della spesa; la sua casa riflette la sua personalità, è pulita ma regna il disordine. 

La scorsa settimana mi chiede di vederci con una certa urgenza, mi dice che ha bisogno di buoni consigli.
Appena ci incontriamo, nel parco vicino alla sua casa, inizia a sfogarsi, e mentre parla il volto si distende un po’, come se la sua sofferenza andasse via via svanendo:
“Non ce la faccio più con i miei figli! Ho chiesto più volte la loro collaborazione per la gestione della casa. Ho detto loro che li avrei pagati per il lavaggio dei piatti e se avessero lasciato le stanze in ordine, ma non mi danno ascolto!
Vorrei mollare tutto, abbandonarli e costringerli ad essere autonomi, autosufficienti.”
Cerco di consolarla con qualche frase di circostanza, tipo “tutti i giovani sono un po’ sbadati, loro ti vogliono bene ma sentono il bisogno di seguire il loro istinto, le cose in cui credono, le passioni”.
Come se non avesse sentito quanto ho appena detto continua nel suo discorso, si volge verso me e dice:

“Ho bisogno di allontanarmi da loro, devo ritrovare il mio equilibrio; penserei di lasciarli soli per un po’ di tempo, e in quel modo saranno costretti a imparare a stirare, a cucinare pranzo e cena, ad alzarsi in orario, a pulire la casa.
Nel frattempo conterei di dedicarmi per qualche ora al giorno alla meditazione; mi serve un luogo silenzioso, ordinato, pulito dove andare. Mi potresti affittare una stanza nella tua casa?”
“NON SE NE PARLA PROPRIO! Non sono un affittacamere”, le rispondo prontamente “e come spiegherei la tua presenza se, per un caso fortuito, una amica accettasse la mie avances per una cenetta romantica al lume di candela?”
“E’ molto semplice, quando arrivate noi le spieghiamo che sono solo una amica e io torno a meditare nella mia stanza; se questo non ti basta stiliamo un contrattino che potrai mostrare prima di arrivare a casa, nel quale c’è scritto che la nostra coabitazione non ha alcuno risvolto sentimentale, le clausole le puoi scegliere tu”.
“NO, non penso che possa funzionare!”
“Allora, visto che per me sei un caro amico, se mi telefoni mezz’ora prima di arrivare con la tua fiamma, io faccio in modo di scomparire per qualche ora … come vedi ce la sto mettendo tutta per venirti incontro e farti avere successo”.
Qualcosa non quadra, da come mi ha prospettato le cose sembra che lei mi stia facendo un grande favore;  dopo un attimo recupero la lucidità e le dico:
“Perché non fuggi a casa di tua madre, abita poco distante e potresti accamparti da lei  facilmente”.

“No, lei non la reggo, vuole sempre che metta in ordine ogni cosa! Che palle mia madre!”


giovedì 14 giugno 2012

Fantozzi 2000


Dai papà, guardiamoci Fantozzi in TV!
A 12 anni ancora ti interessano i film di Fantozzi? Non ne posso più! Ci siamo visti la saga di Guerre Stellari, tutti gli episodi di “Scuola di Polizia”, i Simpson, un sacco di cartoni di W. Disney.

Sfoglio il televideo alla ricerca di ispirazione, anche stasera nulla da vedere, certamente non mi va di seguire Bruno Vespa. Mollo il telecomando a mio figlio che, incurante della mia sofferenza, si sintonizza su Canale5.

La poltrona mi abbraccia con delicatezza, cominciano a scorrere le immagini iniziali e lascio che il cibo completi il suo effetto soporifero.
Il mio livello di attenzione è molto basso, mi dà fastidio il personaggio di Fantozzi, è troppo realistico e purtroppo straordinariamente attuale; tanti miei colleghi si lamentano del loro lavoro, di come vengono trattati, ma non si vogliono esporre, non fanno un’ora di sciopero per rivendicare i loro diritti e venderebbero madri, mogli e figli per essere apprezzati dai loro dirigenti.

Mi viene in mente Sirio, un tipo sciatto, sbadato e sempre indebitato; ogni sabato si ostina ad invitare a cena nella sua casa  in campagna un dirigente in odore di mafia e gli altri vertici del progetto in cui lavoriamo; il lunedì all’ora di pranzo ci ritroviamo  a mensa con alcuni dei partecipanti a quelle serate, loro ci raccontano ridendo delle virtù della sua giovane moglie e si soffermano a lungo nella descrizione della minigonna aderente, delle calze ricamate e delle trasparenze della camicetta che indossava.

Ad un certo punto, dopo 10 o 15 minuti dall'inizio del film, Fantozzi si reca in ufficio, in terribile ritardo, a bordo di una 500 versione sportiva ed entra in un piazzale tra due palazzi a vetri per poi immettersi in una rampa che lo porterà al parcheggio sotterraneo.

“Papà hai visto in che bel complesso lavora Fantozzi ?”

Nel risvegliarmi parzialmente dal torpore in cui mi trovo gli dico:  “Certo, una volta molte sedi lavorative avevano il parcheggio sotterraneo, anch'io ...”

Il protagonista corre per andare a timbrare il cartellino ... il luogo mi sembra familiare, alla fine mi rendo conto che è girato in un edificio che conosco bene.

“Accidenti, quella è la sede aziendale dove ho lavorato per anni (la chiamavamo TIBURTINO1), rivedo i palazzi a vetri che venivano lavati inutilmente anche nei giorni di pioggia, i vasi ornamentali con le piante all'ingresso dove il mio amico scansafatiche Antonio aveva piantato i peperoncini DOC ... fammi telefonare a qualcuno dei miei ex colleghi per fare due risate insieme”.

“Caro papà, mi dispiace per te, ora capisco il tuo disagio nel frequentare quell’ambiente; adesso so per quale motivo non mi hai mai fatto visitare il tuo ufficio, con quella gente in circolazione!!  
Ueee Pina, che mi potresti sbucciare una mela mentre mi finisco di vedere il film??”



 (apr. 2002)

mercoledì 13 giugno 2012

Clacson


Il clacson o claxon è un dispositivo elettromeccanico di segnalazione acustica per veicoli. Ideato nel 1908 da Reese Hutchinson, il brevetto del dispositivo venne rilevato dall'azienda Klaxon di Newark che iniziò a commercializzarlo nel 1914.
Non penso che il suo inventore avrebbe sognato l’uso che se ne fa oggi … eppure per alcuni è diventato un simbolo di virilità, un modo di segnalare al mondo la propria presenza

CLACSONARE - v. intr. (io clàcsono - o io clacsòno? - ecc.), usato col significato di "suonare il clacson", "richiamare l'attenzione di qualcuno suonando il clacson".
Es.: SONO DUE ORE CHE STO CLACSONANDO!
 
Ed ecco alcune frasi che leggiamo frequentemente:


Siamo noi, i campioni siamo noi». Scoppia la gioia bianconera in città .. centinaia di tifosi piacentini della Juventus che sono scesi in strada alle 23 per festeggiare, con i tradizionali caroselli di auto, clacson e sciarpe, la vittoria della loro squadra del cuore. 

Un cane abbandonato in auto ha pensato bene di richiamare l'attenzione del padrone e di chiunque altro potesse sentirlo mettendosi a suonare ossessivamente il clacson dell'automobile.
Ho un problema con GTA IV. Ma come si va a puttane?
Sali su una bella auto, vai vicino ad una di quelle "signorine", suoni il clacson e le ti farà una domanda (ad esempio: vuoi passare una bella serata?). A questo punto rispondi di SI (con la freccia a destra), lei monta, vai in un luogo appartato e ti fermi...

Una piccola folla di sostenitori si e' riunita davanti a Villa San martino ad Arcore suonando il clacson e sventolando bandiere per festeggiare l'esito elettorale. Malgrado la pioggia battente che sta colpendo la Lombardia, stanno aumentano le persone che vogliono festeggiare la vittoria davanti alla casa dove e' presente il leader del Pdl.

Si pensa che l'usanza di suonare il clacson delle auto del "corteo nuziale" serva ad attrarre l'attenzione del passaggio degli sposi, ma non è cosi infatti, il suono del clacson deriva dalla convinzione che cosi facendo si mettono in fuga gli spiriti cattivi.
 
... Referendum 2011, quorum raggiunto: Bocca della Verità in festa ... Tra pinte di birra, cori da stadio e clacson sparati il clima è da finale dei mondiali. 

Ciao a tutti volevo sapere se qualcuno di voi sa perke quando spengo la mia 147 e tolgo la chiave improvvisamente inizia a suonare il clacson.

Frasario romanesco: SONA 'N MEZZO ALLE COSCE DE TU' MOJE CHE CE STA PIU' TRAFFICO. 
 
S’ingrossa sempre di piu’ la folla stipata in via del Plebiscito per festeggiare le dimissioni di Silvio. Clacson impazziti, bandiere tricolori e anche un inno di Mameli che parte spontaneo e contagia i presenti.

L’altra sera uno ha bloccato la mia di auto e,  uscito dal negozio a seguito della strombazzata, ha pure esibito un sorriso orgoglioso: ho fatto subito eh! Ma va a cagare.

Una signora è ferma con la sua auto ad un semaforo e si sta rifacendo il trucco. In cento la suonano.
 
Dopo una vittoria al derby, il romano crede di essere il padrone indiscusso della città. Comincia a strombazzare il clacson sotto al tunnel del Muro Torto.

Nel cortile del condominio  PEREPEPEPEPE’ …. a Frabrizio, quanno scennii? Ce aspetta Suelle!


Ricordo con nostalgia i miei vent’anni, quando ero contagiato dalla sindrome dello strombazzatore. L'idea era quella di suonare il clacson alle ragazze più carine per attirare la loro attenzione; loro, per rimanere nel personaggio, guardavano con finto disinteresse o con aria sdegnata il deficiente di turno.

Se però suonavi ad una ragazza brutta come la fame la gratificavi, le rendevi il giorno migliore, finalmente si sentiva anche lei apprezzata e ti rispondeva con un sorriso a trentadue denti; in questo caso l’importante era fuggire con l'auto, altrimenti rischiavi un appuntamento indesiderato.

Molti anni dopo ho ripetuto l'esperimento all'uscita dell'ufficio con la collega Donatella; dopo aver attirato la sua attenzione le ho spiegato la mia teoria sulla gratificazione per rendere migliore la sua giornata; il giorno dopo mi ha aspettato al varco e ha strombazzato con la sua auto ... ora c'è l'uguaglianza tra i sessi, mi ha ricordato, e uno come te merita di essere clacsonato per almeno mezz'ora! 

martedì 12 giugno 2012

Teoria del vaso


Ripreso da internet ... presente su innumerevoli fonti!


Quando le cose importanti  della vita ti scappano di  mano, quando ti senti stressato, quando 24  ore
al giorno sembrano non bastarti più, ricordati e rifletti sulla storia storia del barattolo …

Un professore, davanti alla sua classe di filosofia, senza dire parola, prende un barattolo grande e vuoto di maionese e procede a riempirlo con delle palle da golf. Dopo chiede agli studenti se il barattolo è pieno. Gli studenti sono d'accordo e dicono di si.
Allora il professore prende una scatola piena di palline di vetro e la versa dentro il barattolo di maionese. Le palline di vetro riempiono gli spazi vuoti tra le palle da golf. Il professore chiede di nuovo agli studenti se il barattolo è pieno e loro rispondono di nuovo di si.
Il professore prende una scatola di sabbia e la versa dentro il barattolo. Ovviamente la sabbia riempie tutti gli spazi vuoti e il professore chiede ancora se il barattolo è pieno. Questa volta gli studenti rispondono con un sì unanime.
Il  professore, velocemente, aggiunge due tazze di caffè al contenuto del barattolo ed ed effettivamente riempie tutti gli spazi vuoti tra la sabbia. Gli studenti si mettono a ridere in questa occasione.

Quando la risata finisce il professore dice:

Voglio che vi rendiate conto che questo barattolo rappresenta la vita… Le palle da golf sono le cose importanti come la famiglia, i figli, la salute, gli amici, l'amore; le cose che ci appassionano. Sono cose che, anche se perdessimo tutto e ci restassero solo quelle, le nostre vite sarebbero ancora piene.
Le palline di vetro sono le altre cose che ci importano, come il lavoro, la casa, la macchina, ecc.
La sabbia è tutto il resto resto: le piccole cose.
Se prima di tutto mettessimo nel barattolo la sabbia, non ci sarebbe posto per le palline di vetro ne' per le palle da golf.
La stessa cosa succede con la vita. Se utilizziamo tutto il nostro tempo ed energia nelle cose piccole, non avremo mai spazio  per le cose realmente importanti.

Fai attenzione alle cose che sono cruciali per la tua felicità: gioca con i tuoi figli, prenditi il tempo per
andare dal medico, vai con il tuo partner a cena, pratica il tuo sport o hobby preferito. 
Ci sarà sempre tempo per pulire casa, per tagliare le erbacce, per riparare le piccole cose...

Occupati prima delle palline da golf, delle cose che realmente ti importano.
Stabilisci le tue priorità: il resto è solo sabbia… “.
 
Uno degli studenti alza la mano e chiede cosa rappresenta il caffè.
 
Il professore sorride e dice: "Sono contento che tu mi faccia questa domanda. E' solo per dimostrarvi che non importa quanto occupata possa sembrare la tua vita, c'è sempre posto per un paio di tazze di caffè con un amico!"

giovedì 7 giugno 2012

Quando c'era la grafologia


È davvero possibile capire chi abbiamo difronte osservando la scrittura? È  vero che la grafia svela anche quello che cerchiamo di nascondere?
Quando la comunicazione avviene tramite computer non abbiamo a disposizione la grafologia; possiamo comunque provare a cimentarci nelle interpretazioni, a volte è un un esercizio utile e divertente.




ciao fra! sono stella ora ke t ho letto posso risponderi.. ke dire cio' ke hai sritto lo condivdo in pieno, una guida x un figlio ke si sente gia' grande e ancora nn a quanto questa vita sia ptonta a sferrare un attacco.. i fil e i libri ke ci scaricano dalle tensionid un lavoro nn sempre gratificante ma ke ci permete di.. gli amici.. ( kiamarli cosi nn ha mai avuo senso, spariti e disolti nel nula pure i nostri(quelli condivisi col matrimonio)..quelli ke spariscono dopo 7 volte ke li contatti. quelli ke mi vorrebbero solo i posizione orizzontale q, quelli ke mi vorrebbero solo scopo sex.. quelli ke.. lasciamo perdre.. la chat forse n e il posto giiusto e io sn piu' brava a parlare ke a scrivere. ma una possibilita' ce dobbiamo prprio cercare.. oh si e' fatto tardi. mio figlio.. l piscinaalla prox mail..............
un saluto
Stella