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domenica 3 giugno 2012

Siamo sempre in tre: io, lei e il viagra

articolo interessante copiato interamente da

 http://blog.panorama.it/culturaesocieta/2011/08/21/ormai-siamo-sempre-in-tre-io-lei-e-il-viagra/


La dannazione del Viagra consiste nell’intrusione di un terzo attore che ci costringe a essere in tre: tu, lei e il Viagra
Brutto affare, eppure l’età sessuale di un uomo ormai è tracciata da un confine: prima del Viagra, dopo il Viagra. Io appartengo, non da molto tempo, alla seconda. Devo altresì al mio lungo status di marito (ormai ex) la certezza che il letto matrimoniale sia l’unico campo di battaglia dove i nemici dormono insieme. Così fissi la permanenza di una donna nel tuo letto in quattro ore, sopportandone cinque nella disgraziata circostanza che la «precaria co.co.co» venga colta dal sonno.

Il giorno di un individuo solo e in età di Viagra inizia consultando il «Pateticometro»: strumento che misura il grado di pateticità che l’uomo in questione può raggiungere abbigliandosi come un adolescente sfigato o un dandy gioioso, o come un carpentiere di borgata per via di una cinquantina di tasche sparse tra i pantaloni e il giubbino. Poi le scarpe: le allaccio o tolgo i lacci? No, indosso le classiche, oggi devo andare in banca. Il dubbio di non vestirmi, ma travestirmi, mi avvolge. Ma se l’asticella del pateticometro non supera il livello mi inoltro nel tritacarne umano.

E le donne? Per come si vestono e si atteggiano, non mi attraggono. Prima, anche il linguaggio del corpo seguiva i dialetti. Il corpo di una donna di Trieste non parlava come quello di una guagliona napoletana. Ora sono tutte uguali. Non afferro i loro canoni seduttivi. Esistono anche donne della mia generazione, ma dopo cinque minuti che le ascolto parlare di figli, nipoti, vene varicose, té verde antiossidante, sento la necessità di un lanciafiamme.
Cerco donna giovane con fisico, attitudini, furbizie, moine tipiche degli anni precedenti il femminismo, anche se munita di indole predatoria compensata da una irresistibile sensualità, no perditempo. E torno al Viagra.

Lo metti nel portafoglio perché deve portarti a essere colui che sessualmente non sei, ma che il tuo aspetto ancora racconta di essere. A parte la sintomatologia evidente nel rossore del volto e degli occhi tra il lupo mannaro e lo sbalzo di pressione, se riesci a superare le controindicazioni e passi all’azione, scopri di avere nella pillola blu un sergente irremovibile che ti fa stare sull’attenti oltre qualsiasi limite.

 Ora, il calo di libidine è uno spiacevole quanto provvidenziale incidente della mia età. Tu chiedi scusa, speri che, passata la fase moscia, avvenga il miracolo, lei (che ti infilerebbe un tacco negli occhi), si mostrerà comprensiva e dopo un po’ la cosa si concluderà.

Con il Viagra no. Con il Viagra anche se la crisi affiora ineluttabile, Lui continua eretto e feroce a funzionare che tu lo senti quasi staccarsi dal tuo corpo, mentre lei coglie l’irripetibile occasione per incitarti al più truce arrembaggio. E infine tu, preda del medicinale, non arrivi all’infarto ma poni ottime basi per la prossima volta. Quando dovrai soccombere al reiterarsi della dannazione del Viagra.